Ekagrata – Parinama
Eka = Uno, solo, unico.
Agra = Primo, base, preminente, eccellente, migliore.
Ekagra = a) rivolto in un unico punto: b) Ciò che non ha eguali, anima indivisibile.
Parinama = Trasformazione, cambiamento.
Ekagrata – Parinama = Processo di concentrazione su un punto, stato coscienziale unificato. YS – III-12
L’Ekagrata – Parinama è l’ultima di una serie di tre trasformazioni, livelli o gradini che portano lo yogin ad uno stato di coscienza unificato a cui poi dovrebbe seguire, superati gli ultimi samskara, il contatto diretto con la Realtà.
La prima trasformazione o primo gradino è il nirodha – parinama. In questo processo lo yogin, grazie alla concentrazione, inizia a gravitare verso lo stato di quiete o inattività invece che verso lo stato di attività o distrazione.
Nella seconda trasformazione o secondo gradino, il samadhi – parinama, la mente dello yogin oscilla tra il mondo oggettivo, con tutti i suoi oggetti (sarvartha) visti come un tutt’uno, e una convergenza energetica in un solo punto, un punto focale, in cui comunque il mondo oggettivo è implicito.
Nella terza trasformazione o terzo livello, lo yogin mantiene inalterato nel campo della coscienza il nucleo di concentrazione. È a questo stadio che l’esperienza di shanti o quiete, e l’esperienza di kriya o azione, nata però e soltanto dallo stato di quiete, si equilibrano mutuamente. Cioè la calma interiore e l’azione messa in essere da uno sguardo onnicomprensivo sul mondo restano in perfetto equilibrio. È come se in ogni atto dello yogin, l’energia interna dell’organismo intero, si mantenesse in equilibrio dinamico con l’energia ambientale del mondo esterno. Solo nella stabilizzazione di tale equilibrio energetico, perpetuamente dinamico, vi è lo sbocciare nell’esistenza della terza ed ultima trasformazione, l’ekagrata – parinama.
ottime spiegazioni