Introduzione
Il Tai Chi è un sistema di vita cinese basato sul concetto di ordine e salute globale-naturale.
Questo ordine (Tao) è una pulsazione, un ritmo che si estrinseca in ogni azione dell’Universo.
Come sulla Terra si alternano ritmi diurni e notturni, le stagioni, le maree, il flusso dei venti, ecc., anche l’organismo dell’Uomo è costituito da un insieme meraviglioso ed incessante di ritmi respiratori, cardiaci, emotivi, mentali, ecc. Ma egli, pur immerso nel Grande Tutto, abusa in maniera dispotica dei modelli circolani del pensiero, che gli impediscono così di PERCEPIRE.
Esso vive giorni interi sospeso, ora sul polo del meno -, dell’oscurità, dell’opaca inerzia che non scorge nulla, ora sul polo dtel più +, della luminosità, esaltato solo da ciò che vuole vedere. Quest’uomo alla fine del giorno sarà distrutto, costretto a muoversi da un polo all’altro, invece di rimanere in un Punto Centrale, Neutralizzante e Cristallino.
Questo Punto Centrale è chiamato WU-WEI, che tradotto come Non-Azione, significa piuttosto evitare ogni forzatura, astenersi da tutto quello che è arbitrario ed artificioso, in definitiva è un suggerimento ad abbandonarsi allo scorrere naturale dell’azione, alla VITA.
Quindi la via del Tai Chi è la ricettività, attuata nel movimento. Con la pratica, il respiro profondo, la mente trasparente ed altre profonde virtù si attualizzano progressivamente ed inesorabilmente da se stesse.
Si diventa UNO, il TAO, l’unione di Yin e Yang.
I differenti stili del Tai Chi Chuan
(Settembre 1984)
Che cosa è il Tai Chi? A che serve?
Il Tai Chi è essenzialmente una disciplina interiore, assomiglia ad una sorta di danza, proviene dalla Cina e si pratica per lo più in piedi. E’ ancora meglio, una meditazione in movimento. Serve come lo Yoga a ristrutturare il corpo-mente.
I sadhaka hanno già ricevuto dei lavori sul Tai Chi: in questo numero osserviamo e studiamo i differenti stili in cui si divide questa disciplina. Sono cinque principali (e ognuno ha i suoi sottostili):
1) Chen, lo stile più antico. Comprende movimenti vigorosi e gentili, salti, balzi ed esplosioni di forza, l’esecuzione segue una traiettoria circolare. Noto col nome “Lao Jia” (vecchia struttura).
2) Yang, il più popolare. Posizioni prolungate e naturali, movimenti lenti ed uniformi, leggeri e posati, linee di esecuzione curve e fluttuanti, alternazioni fluidificanti di leggeri e pesanti movimenti. Porta alla difesa personale ed al pugilato. Noto come “Da Jia” (grande struttura).
3) Stile Wu. Posizioni moderate e movimenti coordinati e flessibili, movimenti circolari minimi ripetto ad altre forme. Combina lo stile Yang e lo stile Chen moderno. Noto come “Zhong Jia” (media struttura).
4) Stile Hao (anche Wu). Movimenti semplici, veloci e brevi per lo più con apertura e chiusura delle braccia. Noto come “Xiao Jia” (piccola struttura).
5) Stile Sun, di Sun Lu-tang. Movimenti agili eseguiti ad un tempo veloce e con vivaci movimenti dei piedi. Movimenti forse più semplici rispetto allo stile Hao. Noto come “Huobu Jia” (struttura del passo vivace).
Riflessioni sul Tai Chi
(Ottobre 1984)
Abbiamo visto nel numero precedente, le differenti scuole e sottoscuole attraverso cui viene praticato il Tai Chi ma, vorremmo ora, mettere in guardia i praticanti di questa nobile disciplina dal pericolo di una superficialità sempre incombente.
Il Tai Chi è un’ottima forma di meditazione in movimento che va però compreso adeguatamente. Esso è al pari dello Yoga una disciplina interiore e come tale va praticato. Occorrono cioè un’intensa applicazione e attenzione per svelarne mano a mano i misteri.
Esso va praticato lentamente, ma questo suo muoversi lento può generare nel profano o nel neofita delle errate impressioni.
Il praticante di Tai Chi invece è sommamente attento e ricettivo al Tutto, per cui il suo corpo-mente adempie a molteplici funzioni:
a) CONSAPEVOLEZZA;
b) Yang nelle gambe e Yin nella parte superiore;
c) miglioramento delle funzionalità organiche;
d) equilibrio e coordinazione;
e) immaginare di portare la sfera, muovendosi in un oceano di energia;
f) percepire il peso, la temperatura del corpo, ecc.;
g) percepire la terra;
h) percepire il cielo;
i) percepire il RESPIRO;
l) percepire il MOVIMENTO;
m) PERCEPIRE.
“Uccidi, o Signore, colui che, pur non sapendo nulla,
ha l’ardire di insegnare agli altri la via che conduce alle porte del Tuo Regno”
G.I.Gurdjieff
Detto questo appare chiaro che:
1) La parte inferiore è volutamente molto stabile e può dare l’errata impressione di essere legata e poco mobile. E’ invece piena di energia, ed è in più che intimo contatto con madre Terra, a differenza della danza occidentale dove abbiamo sempre una elevazione verso l’alto; difatti nel Tai Chi le gambe rappresentano il tronco dell’albero, i piedi le radici, la parte superiore con le braccia, fronde e rami;
2) Sembra che il praticante di Tai Chi si muova poco, in REALTA’ egli compie infiniti movimenti, solo che li economizza al massimo;
3) Appare assente, perso in una sua dimensione, invece lascia semplicemente fluire la vita.
Si potrebbe continuare su questa falsariga ma, riteniamo che gli allievi, abbiano ben compreso l’importanza dell’approfondimento di una tale Disciplina.
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