“Come il Signore dei serpenti è il sostegno della terra con i suoi monti e le sue foreste,
allo stesso modo Kundalini è il supporto di tutte le pratiche dello yoga
(…) Di conseguenza, si perseveri nella pratica delle Mudra
per risvegliare la Signora addormentata alla porta di Brahma”
Sri Swatmarama
L’interesse crescente per lo Yoga, anche nel nostro paese, ha fatto nascere e progredire da diversi anni una grande quantità di scuole, centri e strutture per la pratica di questa antichissima disciplina, alternativa sul piano fisico e mentale agli inconvenienti delle moderne società occidentali, spesso afflitte da problemi legati allo stress e a stili di vita non corretti. È indubbio infatti che i benefici della pratica yoga siano innumerevoli e ormai ampiamente comprovati, ma in questa fioritura della cultura orientale in genere ha fatto il suo ingresso il mercato con tutti i suoi aspetti legati alle esigenze della commercializzazione e alla promozione di prodotti sempre “nuovi”, e così anche nell’ambito della tradizione yoga è possibile oggi assistere ad un crescendo di proposte salutistiche o esistenziali estremamente variegate, a volte anche bizzarre, tese ad esaltare un aspetto o l’altro della pratica che in realtà rimane essenzialmente olistica, sia pur nella vasta articolazione delle sue branche. È importante dunque, per non perdere di vista i veri scopi della disciplina e coglierne i benefici, mantenere un contatto con la tradizione millenaria espressa nei testi classici, indicatori di un percorso chiaro e collaudato, segnato da metodiche e tecniche precise.
Di questa esigenza Mario U. Verri, maestro di Yoga e Tantra, si è fatto carico in oltre quaranta anni di insegnamento e di studio, che lo hanno portato a contatto con i grandi yogin del passato, attualizzando nella sua scuola romana la dottrina di modo che tale pura tradizione fosse concretamente alla portata dei praticanti, senza distorsioni o fraintendimenti di sorta. Nel campo della pubblicistica questo intento ha ispirato inoltre la stesura di diverse opere di genere e in particolare un Commento approfondito della Hathapradipika del saggio Swatmarama Yogindra, opera che fissa i canoni di quello che oggi è conosciuto come Hatha Yoga. Tale Commento segue passo passo le “Lezioni” della Hathapradipika, e porta avanti una disamina che dura ormai da oltre dieci anni con la pubblicazione periodica di volumi che approfondiscono i singoli argomenti.
Con l’uscita di questo suo ultimo libro Mudra. Fuochi di Coscienza, il maestro Verri, dopo aver toccato il campo delle purificazioni, delle posture e della respirazione yoga, si sofferma sulla tecnica delle Mudra, una classe specifica di pratiche considerate essenziali per il risveglio della Kundalini, suprema energia dell’universo. Di tale energia parlano tutti i testi più antichi con appellativi diversi, spesso all’apparenza oscura, e anche oggi che il termine viene usato, talvolta anche abusato nei contesti più disparati, all’atto pratico ben poco se ne sa, e Kundalini rimane ancora permeata di un alone di mistero e di indeterminatezza.
Nel momento quindi in cui si affronta seriamente il discorso relativo alle Mudra, ossia alle pratiche che nello Hatha Yoga mirano direttamente al cuore di tale forza, è basilare chiedersi di cosa si stia parlando:
Maestro Verri, che cosa è dunque Kundalini?
Nello Yoga per denotare la Coscienza si usano i termini Citi-shakti, Cit, Cetana, ecc. Un altro termine che denota a suo modo la Coscienza è Kundalini, perciò si può parlare di kundalini della Coscienza o Citkundalini, kundalini del soffio o pranakundalini, kundalini dell’energia quiescente o shaktikundalini. Il termine sta ad indicare un serpente (femmina), che giace avvolto e addormentato. Dato che deve ovviamente vivere, non può rimanere sempre avvolto e dormiente, quindi deve svegliarsi. Allorché il serpente viene colpito si risveglia e si raddrizza verso l’alto, pronto a far fronte a qualunque evenienza. L’energia non risvegliata, che va verso il basso è adhahkundalini, mentre l’energia drizzata o ascendente è chiamata urdhvakundalini.
Al di là di chissà quante parole e di chissà quante apparenze alla domanda ‘Che cosa è Kundalini’ si può rispondere che essa è l’Energia della Vita, la quale una volta risvegliata completamente, riempie e occupa tutto il corpo attivandolo totalmente.
Che cosa sono allora le Mudra nello Yoga?
Le ‘Mudra’, letteralmente ‘sigilli’, sono Gesti di Potenza che sottolineano e rinforzano globalmente la disposizione interiore del praticante yogin. Esse ‘sigillano’ in aree specifiche del corpo la Forza Spirituale che viene invocata. Le mudra hanno il ruolo di rendere esplicita la natura della Realtà, anche quella Ultima.
Come possono tali pratiche rappresentare “Fuochi di Coscienza”?
Tali pratiche servono ad ‘accendere’ il Fuoco della Coscienza, che è il Fuoco ultimo, quello più importante. Dipende tutto da quale e quanto Fuoco viene acceso. I Fuochi di Coscienza devono essere accesi in maniera logica e sequenziale e il Fuoco una volta acceso deve essere mantenuto costante e ad un certo grado di temperatura. Infine, le Mudra vanno ‘praticate’.
fabrizio a.d. m.
(da ‘Terza Pagina’ n. 37, 2014, Sovera Edizioni, Roma)